Continuano le aperture dei beni di Langa Medievale grazie alla collaborazione dei Volontari per l’Arte.
Domenica 26 aprile sarà possibile visitare i seguenti beni:
Chiesa di San Rocco a Levice (10.00 – 18.00)
L’edificio, in ottime condizioni, fu innalzato probabilmente nel corso del XIV secolo. Di piccole dimensioni e costruito in pietra locale, è composto da un unico ambiente rettangolare e un abside a pianta semicircolare.
Di eccezionale importanza sono gli affreschi in stile tardo-gotico che ricoprono l’interno dell’abside, databili agli inizi del Cinquecento e commissionati dal marchese Raffaello Del Carretto. I dipinti raffigurano una Madonna in trono con bambino in posizione centrale, due coppie di santi ai lati (S. Sebastiano e S. Rocco a sinistra e S. Giuseppe e S. Lucia a destra) e un Cristo Pantocratore al di sopra della scena.
Parrocchiale di San Lorenzo a Saliceto (15.00-17.00)
Risalente all’inizio del XVI secolo e voluta dal cardinale mecenate Carlo Domenico Del Carretto di Finale Ligure, la chiesa di S. Lorenzo è l’attuale parrocchiale di Saliceto.
L’interno dell’edificio è totalmente affrescato, tuttavia l’interesse prevalente è generato dalla facciata, di fatto la parte più significativa: interamente realizzata in pietra arenaria scalpellata, è dettagliata da una straordinaria ricchezza di particolari, con figure e simboli a bassorilievo, molte di queste purtroppo erose a causa della friabilità della pietra da costruzione. Secondo alcune ipotesi tali figure rimanderebbero alla sfera esoterica: sono infatti presenti animali simbolici, come la tartaruga, la rana alata, un cavallo alato, l’araba fenice e un’aquila troneggiante ai lati del portale.
Chiesa di San Martino di Lignera a Saliceto (15.00 – 17.00)
Linee romaniche sono visibili nelle forme del campanile, unico elemento rilevante dell’epoca di fondazione (XII secolo). Questo è a pianta quadrata, interamente in pietra a vista: è stato realizzato secondo modelli romanici lombardi, caratterizzato da tre ordini, uno con monofore e due con bifore.
L’edificio presenta una facciata a capanna suddivisa in tre parti; sono evidenti rifacimenti, databili al Seicento. Sulla parte centrale si può notare una finestra a mezzaluna, le due parti laterali corrispondono alle due cappelle poste ai lati dell’entrata.
Ulteriori rimaneggiamenti seicenteschi sono visibili all’interno; l’edificio venne ampliato, i volumi modificati: il presbiterio è ora definito da un arco ogivale ed è coperto da una volta a crociera.
L’attuale navata è comunque di costruzione posteriore rispetto al presbiterio: questa modifica è evidente anche per il fatto che il lato esterno dell’arco ogivale, quello rivolto ai fedeli, risulta affrescato. Il presbiterio infatti presenta ancorapitture di gusto gotico, di scuola monregalese della metà del Quattrocento: vi sono raffigurati scene che riguardano la vita di San Martino, l’Annunciazione; spiccano poi un Cristo Pantocratore, gli Evangelisti, i Dottori della Chiesa e i Santi.
Questi affreschi sono realizzati con abbondanza di figure e caratterizzate da un certo realismo.